Il tempo rallenta, quando passeggi per Roma. Rallenta fino a scomparire. Va a braccetto con uno spazio che si dilata e diventa infinito. Roma non è una città, ma innumerevoli. Dentro ci trovi, stratificate, tutte le ere, le storie, le vite del mondo. Come una matrioska, svela il suo fascino a chi ha la pazienza e la voglia di lasciarsi stupire, a chi è disposto a farsi disorientare dai suoi angoli, dalle sue viuzze, dagli ampi stradoni, a chi non teme la sua vitalità romantica e caciarona.
Roma è la bellezza nel suo stato più caotico e puro, e in una delle nostre ultime visite abbiamo potuto apprezzarne un esempio: la basilica di Santa Sabina. Si erge sull’Aventino, nel territorio del Rione XII Ripa. Fu costruita tra il 422 e il 432, ed oggi è una delle chiese paleocristiane meglio conservate in tutta Italia. Quando Alessia e Davide ci hanno contattato per il loro matrimonio abbiamo accettato senza pensarci due volte, conquistati anche dalla simpatia dei due sposi.
Il sopralluogo ci ha confermato le impressioni iniziali. Se non avete mai camminato su un pavimento costruito 1600 anni fa, difficilmente potrete capire l’emozione che abbiamo provato. E poi il silenzio: ogni passo, ogni respiro, risuonavano tra quelle mura così imponenti.
Il giorno delle nozze, il sole di luglio splendeva sull’atrio, sul portico, sul campanile col chiostro, e il Giardino degli Aranci sembrava il paesaggio irreale di un qualche sogno lontano. Il sogno di Alessia e Davide, invece, era reale: si svolgeva sotto i nostri obiettivi (e quelli del fotografo Andrea Calvano) e dalla basilica proseguiva a Villa Miani. Qui amici e parenti degli sposi si lanciavano in balli scatenati e brindisi al prosecco, davanti ad una terrazza che affacciava su tutta Roma.
Spenta la musica e posati gli ultimi bicchieri, rimaneva nell’aria una piacevole spensieratezza. La città, testimone silente della bellezza dei tempi e degli uomini, al suo infinito racconto aveva aggiunto anche il giorno più bello di Alessia e Davide. Lieti di averne fatto parte, di averne raccolto frammenti, di aver incrociato la magia negli sguardi di una coppia innamorata e nelle pietre di quella meravigliosa arteria ribollente di storia, tradizioni, vita che ha il nome di Roma.